L’ olfatto è un senso davvero molto sviluppato nel cane e nel gatto. La zona olfattiva in un uomo adulto si estende per circa 3 cm², mentre nel cane è in media di circa 130 cm² ed è disposta su fitte pieghe della mucosa che filtrano gli odori dall’aria inspirata.
La mucosa olfattiva canina presenta anche un numero di cellule sensoriali maggiore rispetto a quello dell’uomo. Infatti nel cane sono presenti milioni e milioni di terminazioni nervose olfattive all’interno dei loro nasi (ad esempio nel Bassotto tedesco ve ne sono circa 125 milioni, nel Fox Terrier all’incirca 147 milioni e nel Pastore tedesco 220 milioni), nel gatto ci sono circa 19 milioni di terminazioni nervose, nell’uomo sono solo 5 milioni. Per questo motivo ci sono alcune razze di cani che vengono addestrati ad esempio alla ricerca dei tartufi, esplosivi, persone scomparse, droghe.
Nel gatto ed anche nel cane, vicino al naso nella porzione anteriore del palato, è presente un organo chiamato organo vomeronasale o organo di jacobson. Questa struttura sembra avere la funzione di percepire e memorizzare gli odori, sapori e molecole dette ferormoni, come una specie di archivio.
Si laurea a pieni voti presso l’Università degli studi di Torino nel 1998 discutendo una tesi sperimentale in oncoematologia veterinaria sulla valutazione citofluorimetrica delle alterazioni quantitative del DNA in campioni tissutali prelevati da cani e gatti colpiti da neoplasie ematopoietiche (nello specifico linfomi e leucemie).