Se guardiamo allo specchio la nostra lingua, possiamo osservare sulla sua superficie molti piccoli rigonfiamenti detti papille gustative. Queste papille mandano messaggi sui vari gusti dei cibi al cervello.
La lingua può essere suddivisa in quattro parti, ognuna percepisce un sapore differente. Il sapore dolce viene percepito dalla punta della lingua, il sapore amaro dal centro della lingua, il sapore aspro viene percepito maggiormente sui bordi della lingua più vicini alla gola, mentre il sapore salato viene sentito sui bordi della lingua più vicini alla punta.
La nostra lingua presenta circa 9000 papille gustative, mentre il cane ne possiede circa 1700 e il gatto circa 500.
Da diversi studi sembra che il cane abbia una maggiore preferenza per i gusti dolce e salato, mentre il gatto, che presenta ancora meno papille gustative, sembra apprezzare nessuno dei quattro gusti che noi conosciamo.
Il gatto, essendo un carnivoro puro, ama particolarmente il sapore degli aminoacidi, molecole presenti nelle carni che lui riesce a distinguere bene, anche con l’aiuto del suo naso sopraffino.
Rispetto a noi i nostri amici cani e gatti percepiscono meno gusto e sono meno attratti dal sapore dei diversi alimenti. Possiamo dire quindi che il cane e il gatto “assaporano” il cibo soprattutto con il naso, attraverso il profumo che emana un dato cibo e si basano meno sul suo sapore.
Allora perché cani e gatti sono attratti anche da altri cibi?
Quello che mangiamo noi è molto affascinante per i nostri amici animali. Prima di tutto ha odori molto invitanti, tra condimenti e spezie il loro naso sopraffino non capisce più nulla, in secondo luogo per loro è un momento di scambio d’affetto con noi. Regaliamo qualcosa di nostro ai nostri amici (cani e gatti) e questa per loro è una grande dimostrazione d’affetto!
Si laurea a pieni voti presso l’Università degli studi di Torino nel 1998 discutendo una tesi sperimentale in oncoematologia veterinaria sulla valutazione citofluorimetrica delle alterazioni quantitative del DNA in campioni tissutali prelevati da cani e gatti colpiti da neoplasie ematopoietiche (nello specifico linfomi e leucemie).