Cosa succede se non proteggiamo il nostro cane dai Flebotomi e dalla Leishmania?LEISHMANIA Parte 1
Questa piccola zanzara punge il cane e, se infetta, trasmette il parassita Leishmania spp.
Quando entra nel corpo la Leishmania, numerose cellule immunitarie del cane (quelle che difendono tutti noi da virus, batteri, parassiti) accorrono dove è avvenuta la puntura per cercare di proteggere il cane dal parassita estraneo.
Sfortunatamente però questa difesa spesso non è sufficiente per distruggere la Leishmania che, anzi, ne approfitta e si moltiplica dentro queste cellule peggiorando la situazione.
E’ quindi molto importante utilizzare dei validi antiparassitari repellenti per zanzare e moscerini per ridurre al minimo la possibilità che l’insetto inoculi il parassita Leishmania.
A questo punto abbiamo due possibilità nello sviluppo dell’infezione. La prima possibilità, che riguarda i pazienti più fortunati, è che questi siano geneticamente predisposti ad avere una risposta immunitaria “protettiva” in grado di uccidere il parassita e quindi non sviluppare la patologia. La seconda possibilità è che la prima barriera immunitaria ( quella di cui abbiamo parlato prima) sia inefficace e che si inneschino diversi tipi di reazioni infiammatorie e immunomediate che sono le responsabili dei diversi sintomi della malattia Leishmaniosi.
Proprio a causa di queste reazioni secondarie, la Leishmaniosi è una patologia piuttosto insidiosa da diagnosticare.
È una malattia che si presenta con sintomi non caratteristici e che possono interessare vari apparati ( cute, sistema linfatico, occhi, muscoli, reni, sistema nervoso..).
Ovviamente non è questa la sede per elencare tutti i sintomi possibili ma, se il cane o, più raramente, il gatto presentassero segni di malessere e vivessero in zone più o meno endemiche per Leishmania il consiglio è di sottoporli ad una visita clinica completa per evitare che la patologia progredisca verso stadi poi difficilmente recuperabili.
Le zone che più frequentemente vengono punte sono quelle senza o con poco pelo.
Nei periodi più caldi sarebbe infatti consigliabile controllare bene i nostri cani soprattutto nelle aree come le labbra, le palpebre, la parte interna dei padiglioni auricolari, il tartufo ( il naso dei nostri cani), l’addome e le zampe.
Qualora ci si accorgesse di lesioni tipo piccoli noduli da puntura, il cane dovrebbe essere sottoposto all’ attenzione del suo Medico Veterinario in modo che possa valutare di che cosa si tratti.
In questa fase precocissima di infezione è infatti abbastanza facile diagnosticare la patologia con un semplice esame citologico del nodulino. Cosa per nulla dolorosa per l’animale, ma preziosissima ai fini della diagnosi.
In questa fase è facile trovare nei nodulini numerose Leishmanie catturate dalle cellule del sistema immunitario appena accorse.
Nella prossima sezione del Blog dedicata alla Leishmaniosi ci dedicheremo ad approfondire la diagnosi della malattia.
Si laurea a pieni voti presso l’Università degli studi di Torino nel 1998 discutendo una tesi sperimentale in oncoematologia veterinaria sulla valutazione citofluorimetrica delle alterazioni quantitative del DNA in campioni tissutali prelevati da cani e gatti colpiti da neoplasie ematopoietiche (nello specifico linfomi e leucemie).