NETTARE:

È una SECREZIONE ZUCCHERINA prodotta da alcune parti del FIORE che si trovano solitamente alla base del fiore, dette NETTARII.

Le api bottinatrici, dopo aver succhiato il nettare dai fiori, lo immagazzinano in una specie di sacca, detta INGLUVIE, che si trova all’interno della bocca. Quando l’ape ritorna nell’alveare rigurgita il dolce nettare nella bocca delle api più giovani che subito lo depositano nelle apposite cellette, queste cellette vengono poi sigillate con della cera. In queste cellette il nettare completa la sua trasformazione in MIELE.

Oltre al nettare le api raccolgono anche altre soluzioni zuccherine presenti in natura come la MELATA.

MELATA:

È un LIQUIDO ZUCCHERINO che le api prelevano sulle foglie e su altre parti delle piante, prodotto da altri insetti che si trovano su queste piante. Un po’ tutte le piante possono produrre melata, ma tipicamente viene raccolta su ABETI, LARICI, QUERCE, TIGLI.

POLLINE:

È una POLVERE GIALLASTRA e APPICCICOSA che si trova sui FIORI. Il corpo e le zampe delle api presentano dei peli, quando le api si posano sui fiori questi peli si riempiono di polline che viene quindi trasportato all’alveare. Con le zampe l’ape si ripulisce dal polline che amalgama con la saliva in pallottole e queste vengono poi depositate nelle celle del favo. Il polline viene utilizzato come cibo insieme al miele per nutrire le larve che diverranno api operaie.

PAPPA REALE:

Possiamo definire la pappa reale come un SUPER CIBO molto nutriente che serve per crescere le api regine. Viene prodotto dalle giovani api operaie.

PROPOLI:

È una SOSTANZA RESINOSA raccolta dalle api sulle GEMME e sulla CORTECCIA di varie piante come il PIOPPO, la BETULLA, il PINO, il SALICE, la QUERCIA, ecc. Viene usata dalle api per rivestire le celle del favo e tappare i buchi nell’arnia. Sembra che la propoli abbia anche proprietà disinfettanti.

Tipi di miele

La maggior parte del miele prodotto in Italia deriva dal nettare raccolto su vari fiori e mescolato dalle api all’interno dell’alveare e viene definito miele ETEROFLORA (quello che noi chiamiamo MILLEFIORI). È possibile comunque produrre dei mieli con nettari provenienti da una determinata specie di pianta, parliamo quindi di miele MONOFLORA.

Il nostro paese ha una vasta gamma di mieli monoflora, ad esempio:

MIELE D’ACACIA
MIELE DI AGRUMI
MIELE DI CASTAGNO
MIELE DI COLZA
MIELE DI CORBEZZOLO
MIELE DI ERBA MEDICA
MIELE DI ERICA
MIELE DI EUCALIPTO
MIELE DI GIRASOLE
MIELE DI LAVANDA
MIELE DI LUPINELLA
MIELE DI MELATA DI ABETE
MIELE DI RODODENDRO
MIELE DI SULLA
MIELE DI TARASSACO
MIELE DI TIGLIO
MIELE DI TIMO
MIELE DI TRIFOGLIO

Usi e proprietà del miele

Il miele è prima di tutto un ALIMENTO, molto energetico, composto da zuccheri semplici, vitamine e tanti importanti nutrienti che lo rendono molto digeribile.

Viene anche considerato un RIMEDIO, quindi in grado di aiutare l’organismo ad affrontare momenti di affaticamento. Ad esempio i mieli di TIMO ed EUCALIPTO hanno particolari proprietà ANTISETTICHE, quelli di TIGLIO e ARANCIO proprietà SEDATIVE, quello di ERICA proprietà DIURETICHE, quello di TARASSACO proprietà di PROTEZIONE del FEGATO.

Per tutte queste ragioni oltre che essere utilizzato da solo, viene usato in molti prodotti ALIMENTARI, in prodotti per la PRIMA INFANZIA e nei prodotti COSMETICI.

Ora siamo pronti a degustare il miele!

Prima di tutto dobbiamo OSSERVARE il miele, si guarda il COLORE e la CONSISTENZA, poi dobbiamo ANNUSARE per percepire tutti gli AROMI e i PROFUMI contenuti, infine dobbiamo GUSTARE per apprezzarne tutta la sua DOLCEZZA e BONTÀ.

Dott.ssa Antonella Varina

Si laurea a pieni voti presso l'Università degli studi di Torino nel 1998 discutendo una tesi sperimentale in oncoematologia veterinaria sulla valutazione citofluorimetrica delle alterazioni quantitative del DNA in campioni tissutali prelevati da cani e gatti colpiti da neoplasie ematopoietiche (nello specifico linfomi e leucemie).

Dott.ssa Natascia Ghidella

Si laurea a pieni voti presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino nel 1998, con una tesi sperimentale sull'uso della ciclosporina nella terapia della cherato-congiuntivite secca del cane.