La società delle api

Le api vivono in società organizzatissime. Queste famiglie di api in natura vivono negli ALVEARI, all’interno del quale costruiscono il FAVO di cera (costruito anche all’interno di tronchi o sotto le rocce).

Quando le api vengono allevate dall’uomo, questo fornisce loro dei contenitori dove vivere, chiamati ARNIE, dove all’interno loro costruiscono sempre i favi.

Il favo è costituito da CELLETTE DI FORMA ESAGONALE che servono sia per deporre le uova, sia per conservare il miele ed altri prodotti. I favi sono costruiti interamente di CERA.

Un alveare può contenere da 10.000 a 100.000 api.

Favo con cellette

Nell’alveare vive una sola APE REGINA, con alcuni maschi, chiamati FUCHI, e migliaia di API OPERAIE che fabbricano il miele.

L’ape operaia ha il corpo ricoperto da una fitta peluria, le ali sono lunghe quasi quanto il corpo e gli occhi ben separati sulla fronte. La razza italiana presenta la prima parte dell’addome giallo chiaro e anche i peli che ricoprono il corpo sono gialli.

I fuchi sono più grandi, hanno un corpo tozzo, le ali più lunghe del corpo, e gli occhi enormi che quasi si toccano sulla fronte. Anche i fuchi della razza italiana presentano peli gialli sul corpo.

L’ape regina è più grande e più snella, possiede un grande addome turgido e lucente, le ali sono più corte del corpo. Le regine della razza Italiana sono di colore giallodorato o color rame.

Ape regina, ape operaia e fuco
Ma come mai nascono api regine e operaie?

Tutte le uova deposte dalla regina (ne depone più di 1000 al giorno) si assomigliano.

Cambia però la dieta con cui vengono cresciute le larve durante lo sviluppo. Quando si schiudono le uova alcune larve vengono nutrite solo per i primi TRE giorni con la PAPPA REALE e successivamente con un impasto di POLLINE E MIELE; queste diventeranno api operaie.

Le altre larve vengono alimentate per tutto il loro sviluppo con la PAPPA REALE e diventeranno api regine.

Al centro l’ape regina al centro e intorno le api operaie su un favo
I compiti dell’ape operaia

Le api operaie hanno una vita di circa 4-5settimane durante la quale i loro compiti all’interno e all’esterno dell’alveare cambiano. Sembra quasi che all’inizio svolgano i lavori di casa per poi dedicarsi crescendo a lavori sempre più impegnativi.

Nella prima settimana di vita hanno il compito di pulire le celle dove verranno deposte le uova della regina e di rivestirle con una sostanza simile ad una lacca, detta PROPOLI.

Hanno anche il compito di dare da mangiare alle larve che stanno diventando api e imparano a produrre la PAPPA REALE, per questo vengono chiamate API NUTRICI.

Tra la seconda e la terza settimana di vita, oltre a produrre la pappa reale, si dedicano ai lavori di riparazione e costruzione del
favo, producendo dall’addome piccole SCAGLIE DI CERA. Queste piccole scaglie vengono afferrate con le zampe, portate alla bocca e impastate con la saliva e poi utilizzate come mattoni per il favo.

In questo periodo hanno anche il compito di ricevere il nettare e il polline dalle api che tornano dal loro viaggio nei fiori.

Intorno al ventesimo giorno di vita si trasformano per qualche giorno in API SOLDATO che fanno la guardia all’ingresso
dell’alveare.

Dalla quarta settimana di vita diventano API BOTTINATRICI, cioè api che si dedicano alla raccolta di polline e nettare posandosi di fiore in fiore.

Dott.ssa Antonella Varina

Si laurea a pieni voti presso l'Università degli studi di Torino nel 1998 discutendo una tesi sperimentale in oncoematologia veterinaria sulla valutazione citofluorimetrica delle alterazioni quantitative del DNA in campioni tissutali prelevati da cani e gatti colpiti da neoplasie ematopoietiche (nello specifico linfomi e leucemie).

Dott.ssa Natascia Ghidella

Si laurea a pieni voti presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino nel 1998, con una tesi sperimentale sull'uso della ciclosporina nella terapia della cherato-congiuntivite secca del cane.

Ambulatorio Veterinario Frejus

I veterinari del nostro Ambulatorio interagiscono differenziandosi nelle varie specialità. Il nostro obiettivo ultimo è quello di accompagnare gli animali nelle varie fasi della loro vita con serenità ed empatia.

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